pensieri liberi che rispecchiano il carattere del bulldog inglese

Eh no, no, no. Non è nulla di quello che pensate, passare il Natale con un bulldog non è come passare il natale con un cane qualsiasi, ehhhh i bullgenitori già iniziano ad avere l’ansia da prestazione molti mesi prima.

“Amòòòòòò mancano solo 122 giorni al Natale… Ettoruccio nostro!!! Che je regalamo?

“Oddio nun ricomincià come l’anno scorso!”

“Amòòòò ho visto ‘na cifra de cose per Ettoruccio nostro, famo la riunione de famija che io me devo organizzà, mica posso incazzamme all’ultimo momento, li parenti devono sapè tutti come se devono comportà con Ettoruccio nostro, più mio che nostro.”

“Senti a me nun me contà tanto ‘o so già quello che devo fa invita chi te pare a cena io non vojo sapè niente!”

Chi ha un bulldog in casa, non è il cane che si adatta alla famiglia, ma è tutta la famiglia che si deve adattare al cane, Ettoruccio povero tesoro è buono come il pane, sono i bullgenitori fissati. Ettoruccio non solo è un vero e proprio membro della famiglia, ma a Natale diventa l’ospite d’onore.

Come ogni anno si organizzano i pasti tutti insieme si decide chi cucina cosa, si sceglie la casa dove stare, il decoro della tavola e i regali sotto l’albero per scartarli tutti insieme… Ettoruccio compreso.

Arriva il fatidico giorno della riunione in cui si decide tutto. Sono presenti i nonni, gli zii, qualche cugino e ognuno di loro educatamente prende la parola e propone il suo piatto forte. Arriva il turno della bullmamma di Ettore.

“Bene me piace tutto, me magno pure l’avanzi il giorno dopo, adesso v’ho fatto parlà a tutti ora tocca a me. Ettoruccio festeggia con noi!!!!!!”

Tutti zitti…

“Ahò ma che c’avete”

Prende la parola lo zio: “senti io je vojo tanto bene ar cane tuo, è bono come er pane, ma l’anno scorso m’ha asfissiato… scureggia troppo!”

“Ah zi sta bono che quest’anno ho risolto, me so comprata il dyson agli ioni praticamente leva tutte le puzzette, pure le tue zi. Anzi visto che c’ho st’aggeggio per far sentire a mio agio Ettoruccio mio, propongo la puzzetta libera, tanto co nonno dovemo tenè per forza er televisore alto e non le sente nessuno. “

Interviene la zia: “oh quest’anno datte ‘na carmata co i regali che quello che t’ho fatto l’anno scorso vale pe dieci natali”

“Oddio Zi che tirchia pe un majoncino de cachemire de Fendi che voi che sia! Quest’anno per ognuno di voi ho già scelto cosa regalerete a Ettoruccio mio!”

Dopo circa un’ora di lista regali, con tanto di spiegazione fondamentale per non incappare in giochi tossici, oppure inopportuni, i nonni crollarono sulla sedia, i genitori di entrambi iniziarono a giocare a carte facendo finta di ascoltare tutto il programma solo ed esclusivamente per Ettoruccio suo.

Arriva il fatidico giorno di Natale, tutti attenti a non far cadere nulla dalla tavola per paura di intossicare Ettoruccio suo con cibo umano elaborato 4×4.

“Ettoruccio lo so che vorresti magnà pure er nonno, ma te fa male! Aspetta amore mio che a mezzanotte famo i botti, oddio non volevo dì i botti, volevo di che scartamo i regalucci pe te, niente botti”

Ettore se ne fregava e continuava a stalkerare tutti sotto al tavolo uno per uno, la sua bulmamma fissava il nonno, l’unico più debole che si faceva convincere da Ettoruccio e Ettoruccio lo sa bene dove rompere con la zampa, il musso e frignare.

Finalmente il cenone giunge a termine, legato il frigorifero con le corde elastiche perché gli avanzi strabordavano, finalmente tutti intorno all’albero, tutti in attesa che Ettoruccio scartasse di sua zampa su volere della sua bullmamma tutti i regali, facendo sbroccare tutti i presenti.

Il nonno dopo il quinto regalo inizia a prendere i pacchi e a distribuirli urlando a tutti: “auguri auguri, c’ho sonno aprite sti cazzo de pacchi, auguri auguri…”

I regali di Ettoruccio erano una montagna tutti rigorosamente certificati sicuri originali, a nonna un paio di mutande, nonno la canottiera della salute ecc. Niente, il 25 dicembre per chi ha un bulldog non è più Natale, ma l’ennesima occasione per festeggiare il malato di bullite acuta.

w i bulldog!

Veronica Cucco

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Perché non è vero?

Hanno tutti caratteri differenti, ma su alcune cose si assomigliano tutti. Il bulldog si impone in tutti i sensi, sia con la sua stazza che emana gioia da tutti i pori, anzi da tutti i buchi, sia caratterialmente.

Frank e Giacomino

Il bulldog non lo devi trattare come un cane comune, il bulldog pretende che tu lo capisca e anche di corsa. Sei a tavola, già ha mangiato, speri che con il suo stomaco pieno faccia mangiare anche te, ma che! Prima si siede vicino a te e ti guarda, poi infila il muso tra le tue gambe, all’inizio sembra voglia starti vicino e riposarsi, ma lo sguardo languido è sempre lo stesso, sembra dirti “poretto me, sono un bullo morto di fame” poi inizia a spingere il muso sulle tue gambe, avevi i pantaloni puliti? Già sono tutti pieni di bava, perché gli piace quello che stai mangiando tu, anche se fa schifo all’umanità intera.

Fai finta di nulla fino a che sta tra le tue gambe e spinge col muso sporcandoti i pantaloni, va bene ci sei abituato che ti frega, non molli, non lo guardi per non sentirti una merda, vedere quegli occhi languidi ti fa sentire la coscienza sporchissima, poi dentro la tua testa cerchi di pensare che lo fai per il suo bene, lo sai che è dura, le schifezze gli fanno male, e quindi ti rassegni… allora inizia a mugolare, sempre tra le tue gambe, spingendo il muso e sbavando i pantaloni.

Mogol e lo stalker

Povero ancora non cede il tuo padrone, ti rendi conto che cattiveria?

Il tuo bullo mugola ancora di più e tu sei costretto a rimetterlo al suo posto.

“Così non si fa! Hai mangiato, adesso fai mangiare anche me, lo sai che quello che mangio io fa male a me figuriamoci a te, le lasagne fanno male a tutti e sono pessime fidati, domani tutti dissenteria!”

Poi ci prova anche con gli altri. La fortuna del bullo sono gli anziani in casa. Quella è la migliore convivenza, scambiano il bulldog per il secchio dell’umido, gli anziani non possono stare con i bulli, si riempiono di dermatiti.

Dopo che il tuo bulldog torna seduto sempre con lo sguardo fisso a te e a tutto quello che entra nella tua bocca, decide di saltarti addosso, mica lo schiodi, sembra incollato, tu non vuoi toccarlo, perché sei a cena, ti volano i peli nel piatto, ci provi col gomito, ma sembra un tronco che ha deciso di rimanere lì piantato e l’unica cosa che ti resta da fare, è dargli un piccolo pezzettino di quello che stai mangiando, bravo ti sei fatto fregare, ha vinto di nuovo.

Il bulldog quando si mette in testa una cosa è quella e se non riesce a raggiungerla, si incazza. Tu lo chiami e lui si gira dall’altra parte, dura mezza giornata questa storia, ma vi rendete conto che alla fine vi sentite pure colpevoli di averlo fatto arrabbiare, basta anche uno strillaccio fuori posto per offenderlo.

Di solito il cane vive in funzione dell’uomo… il cane! Il bulldog no, è l’uomo che diventa suo schiavo e asseconda tutti i suoi meravigliosi capricci.

W i bulldog!

Veronica Cucco

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Partiamo dal presupposto che tanto la colpa è sempre la tua, qualsiasi cosa combina ha un causa e la causa sei te.

Quand’è che trovate i disastri a casa? Quando rientrate dopo troppe ore e quello giustamente si rompe i coglioni a stare da solo. Voi vi giustificate dicendogli che comunque andate a lavorare per lui, per farlo star bene, non per mangiare voi o comprarvi gli abiti super fighissimi. Tutti i soldi vanno al bulldog. Però in parte avete ragione. Non a caso ci prendono anche in giro con i link.

Comunque un bulldog quando combina i guai non lo capisci subito. Purtroppo essendo fobici con le problematiche di salute, diciamo che ci si confonde. Quindi entrate in casa e non vi fa le feste: “ma cazzo proprio oggi che mi sono messa i jeans anti graffio, li avevo pure sporcati durante la pausa pranzo proprio per sentirmi più libera di farmi accogliere e sporcare da lui!”

Muso basso sguardo con occhi al cielo, trema e tu subito pensi al peggio, pensi alla gente che ti dirà buon ponte. Perché noi bullgenitori siamo così tragici. Lo siamo diventati dopo che li abbiamo portati a casa, non eravamo così…

Nemmeno molli le buste della spesa, ti inginocchi e cominci a supplicarlo di dirti quello che ha:

“Amore mio cosa hai fatto? Come mai non mi fai le feste? Sei arrabbiato con mamma cattivissima che ti ha lasciato solo tutto il giorno, sta stronza, diglielo a mamma tua che è cattivissima! Hai dolore amore di mamma?Perché tremi?”

Arrivi anche a pensare che fa freddo e sei te che hai la febbre quindi scottando non ti rendi conto che fa freddo, poi resetti il cervello e dici no, c’è qualcosa che non va!

Che fai, non fai, eh eh eh il telefonino, dove sta? Prendi le buste le appoggi sul tavolo ti spogli e ancora non ti rendi conto, non realizzi, hai la vista annebbiata da una ipotetica malattia del tuo bullo.

Lui cammina lentamente sempre testa abbassata ti guarda, penserà: “ecco me sta per scoprì, ecco manca poco, ecco anche stavolta ho fatto ‘na cazzata ecco ecco ecco!”

“Beccato!”

La metamorfosi di una bullmamma, mille pensieri nella testa galoppano come mustang.

“Mortacci tua… c’hai fatto?”

Capirai quello trema ancora più di prima!

“C’hai combinato? Chi l’ha fatto sto casino? Io ti porto in autostrada, nemmeno in canile!”

Il bullo inizia a tremare di più, ora non riesce più a guardarti in faccia.

Il divano è esploso letteralmente. L’amore supera ogni cosa. Lo sconforto… Da un lato il tuo divano nuovo, ora capite perché ci tempestano di pubblicità, poltrone e sofà gli artigiani della qualità, abbiamo aperto anche per te che hai un bullo e che prima o poi sarai costretta a venire da noi, dai che dopo tre divani ci farai talmente pena che te ne regaliamo uno!!! Dall’altra parte il tuo bullo che sta terribilmente soffrendo per quanto si sente in colpa e quanto lo hai fatto sentire in colpa tu urlandogli, sapete quanto sono permalosi … eh. Inizia il pellegrinaggio mentale e i sensi di colpa ti avvolgono completamente.

“La colpa è solo mia povera creatura sensibile che la lascio sola tutte queste ore, lui sa che ha sbagliato altrimenti non tremava così tanto, ma bisogna capire povere anime del purgatorio e paradiso, loro vanno tutti sul ponte, mica all’inferno, siamo noi umani sbagliati che diamo troppo valore alle cose materiali, che me ne frega del divano da cinque mila euro by natuzzi, devo imparare a ragionare come loro, domani mondoconvenienza e vaffanculo, più di trecento euro non ce li spendo.

“Ettoruccio della mamma vieni qui che facciamo pace!”

Tutto questo è durato solo cinque minuti.

W I BULLDOG!!!

Veronica Cucco

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Vi sono mancata eh!?

Ogni tanto rifletto e mi vengono in mente certe scene strane, ora vi spiego. Esistono i cani e poi esistono i bulldog, quest’ultimi si differenziano per diecimila motivi dagli altri cani, perché noi ci rincoglioniamo di brutto e più ci dicono che sono cani problematici, più noi li giustifichiamo.

Io non vorrei dire nulla, ma sembriamo psicopatici quando lo lasciamo da qualche parte, dalla mamma per esempio!

“Ma ciao, che se dice? Che fai pe pranzo?” E’ ovvio hai i sensi di colpa, perché quando il tuo cane si trova a casa tua madre la sentirai si e no una volta ogni tre giorni, quindi la prendi alla larga e le poni le domande di rito.

“Bona la lasagna, quanno ce sto io non me la fai mai…” Qui ora inizi a fare la vittima

“A ma, me raccomanno a Ettore nun je dà niente solo le crocche sue, pesate… come sta? Aspetta a ma che te faccio la videochiamata che è figa!”

Tua madre non è stupida, ha già capito tutto, ma ti asseconda pur di non farti prendere dall’ansia.

Noi li trattiamo così, come dei figli, uguali e identici, loro sono i nostri bullbimbi pelosi, noi follemente innamorati di loro, soprattutto ce ne rendiamo conto quando andiamo in giro, infatti proprio perché sono come i ragazzini ecco che non accetti che le persone si approfittano di loro e della loro bontà. Se becchi uno a cui piacciono i bulldog e comincia a stropicciarlo ti parte l’embolo, perché ad un ragazzino non gli farebbe tutte quelle cose che fa al tuo bullo. Le sue rughe sono una calamita irresistibile alle persone, talmente irresistibile che la gente non si regola proprio!

Se provassero a fare la stessa cosa su un bambino, tornerebbe a casa gonfio come una zampogna, orecchie rosse, guance rosse, succhiotti sul collo e segni da pastrugnamento, sì! E’ tutto quello che fanno al nostro cane quando lo incontrano e non lo sopportiamo, perché siamo gelosi dei nostri bulli. Non sanno che viviamo per loro, una carezza basta e avanza poi vattene a fanculo altrimenti te cominciamo noi a torturare come fai tu col cane nostro! Insomma il bulldog è un eterno bullbimbo, e noi bullgenitori protettivi.

W I BULLDOG

Veronica Cucco

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Subito a pensar male, non immaginereste mai come vi fanno risparmiare, il veterinario scordatevelo, manco se siete miss italia, se avete un bulldog vi tiene a debita distanza, per carità, guai prendersi a carico una pallosissima e fissatissima proprietaria di bulldog, niente dobbiamo proprio pagarcelo.

Come vi dicevo però se da un lato ha dei costi non indifferenti, dall’altro ci fa risparmiare sulla palestra.

Oggi va di moda riempirsi la bocca con paroloni del tipo: “ah io ho il mio personal trainer che ha cinque lauree, una in stretching, una in affondi, un’altra in economia e commercio e poi non ricordo, ah si in adduttori”

Poi ogni tanto escono le mode, è la volta della zumba, salta chi zumba. Poi non felici hanno aggiunto anche la kizomba e qui chiudo parentesi, perché onestamente io queste cose le conosco tutte da quando ho il mio bulldog.

Sì!

Le flessioni le faccio quando cerco di mettergli il collare o la pettorina, uno se la frega, l’altro quando le vede non capisce più niente, tra poco devo chiamare un roper per incapezzarli.

Decidiamo di uscire, come apro la porta salto in lungo, ho un braccio come quello del tennista, roba da pazzi. Certe strattonate da pelle d’oca, voli in lungo!

Ma li devo tenere ad ogni costo, perché il pericolo è in agguato e Indiana Jones deve superare tutti gli ostacoli, slalom in mezzo ai pali sul marciapiede, che ne sanno loro che esisto anche io in quel momento? Non lo sanno, sterzano come meglio gli riesce, di scatto, come le tigri, poi se sentono cani in vicinanza che abbaiano è finita, inizi a sciare con le scarpe sull’asfalto, tirano fino a raggiungerlo e poi si fermano di botto e fanno la pipì: “tu abbai, io ti urino sotto casa tua!” Loro non abbaiano, ma fanno i dispetti agli altri cani.

Ho già risparmiato 3 mesi di palestra con quindici minuti che ne sapete voi.

Dopo il salto in lungo, c’è anche il salto in alto, loro vanno dritti e tu guardi attentamente in terra e salti per non pestare le feci di altri cani. Te le trovi all’improvviso davanti e sei costretto a saltarle per non pestarle.

Tutto questo accade quando usciamo semplicemente con loro, quando giochiamo subentrano altri tipi di sport, tiro col giavellotto, perché loro non hanno i giochi che hanno tutti i cani normali, ma giochini pesanti e duri! Sia mai che giocate e vi sbagliate a tirarlo e a prendere una persona, l’ammazzate! Wrestling, qualcuno si lamenta pure dei morsi, i bulli non mordono, fanno proprio a botte col proprietario se gli si dà un minimo di spago. Sembrano lottatori di Sumo, non hanno grazia, non sanno giocare come tutti i cani!

Io sono sempre piena di lividi, ogni occasione è buona per loro per riempirmi di lividi, se mi visita un dottore, parte una denuncia per maltrattamento umano e non animale.

Però ragazzi quando dormono che la vendetta abbia inizio!

W i bulldog!

Veronica Cucco

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