Partiamo dal presupposto che tanto la colpa è sempre la tua, qualsiasi cosa combina ha un causa e la causa sei te.
Quand’è che trovate i disastri a casa? Quando rientrate dopo troppe ore e quello giustamente si rompe i coglioni a stare da solo. Voi vi giustificate dicendogli che comunque andate a lavorare per lui, per farlo star bene, non per mangiare voi o comprarvi gli abiti super fighissimi. Tutti i soldi vanno al bulldog. Però in parte avete ragione. Non a caso ci prendono anche in giro con i link.
Comunque un bulldog quando combina i guai non lo capisci subito. Purtroppo essendo fobici con le problematiche di salute, diciamo che ci si confonde. Quindi entrate in casa e non vi fa le feste: “ma cazzo proprio oggi che mi sono messa i jeans anti graffio, li avevo pure sporcati durante la pausa pranzo proprio per sentirmi più libera di farmi accogliere e sporcare da lui!”
Muso basso sguardo con occhi al cielo, trema e tu subito pensi al peggio, pensi alla gente che ti dirà buon ponte. Perché noi bullgenitori siamo così tragici. Lo siamo diventati dopo che li abbiamo portati a casa, non eravamo così…
Nemmeno molli le buste della spesa, ti inginocchi e cominci a supplicarlo di dirti quello che ha:
“Amore mio cosa hai fatto? Come mai non mi fai le feste? Sei arrabbiato con mamma cattivissima che ti ha lasciato solo tutto il giorno, sta stronza, diglielo a mamma tua che è cattivissima! Hai dolore amore di mamma?Perché tremi?”
Arrivi anche a pensare che fa freddo e sei te che hai la febbre quindi scottando non ti rendi conto che fa freddo, poi resetti il cervello e dici no, c’è qualcosa che non va!
Che fai, non fai, eh eh eh il telefonino, dove sta? Prendi le buste le appoggi sul tavolo ti spogli e ancora non ti rendi conto, non realizzi, hai la vista annebbiata da una ipotetica malattia del tuo bullo.
Lui cammina lentamente sempre testa abbassata ti guarda, penserà: “ecco me sta per scoprì, ecco manca poco, ecco anche stavolta ho fatto ‘na cazzata ecco ecco ecco!”
“Beccato!”
La metamorfosi di una bullmamma, mille pensieri nella testa galoppano come mustang.
“Mortacci tua… c’hai fatto?”
Capirai quello trema ancora più di prima!
“C’hai combinato? Chi l’ha fatto sto casino? Io ti porto in autostrada, nemmeno in canile!”
Il bullo inizia a tremare di più, ora non riesce più a guardarti in faccia.
Il divano è esploso letteralmente. L’amore supera ogni cosa. Lo sconforto… Da un lato il tuo divano nuovo, ora capite perché ci tempestano di pubblicità, poltrone e sofà gli artigiani della qualità, abbiamo aperto anche per te che hai un bullo e che prima o poi sarai costretta a venire da noi, dai che dopo tre divani ci farai talmente pena che te ne regaliamo uno!!! Dall’altra parte il tuo bullo che sta terribilmente soffrendo per quanto si sente in colpa e quanto lo hai fatto sentire in colpa tu urlandogli, sapete quanto sono permalosi … eh. Inizia il pellegrinaggio mentale e i sensi di colpa ti avvolgono completamente.
“La colpa è solo mia povera creatura sensibile che la lascio sola tutte queste ore, lui sa che ha sbagliato altrimenti non tremava così tanto, ma bisogna capire povere anime del purgatorio e paradiso, loro vanno tutti sul ponte, mica all’inferno, siamo noi umani sbagliati che diamo troppo valore alle cose materiali, che me ne frega del divano da cinque mila euro by natuzzi, devo imparare a ragionare come loro, domani mondoconvenienza e vaffanculo, più di trecento euro non ce li spendo.
“Ettoruccio della mamma vieni qui che facciamo pace!”
Tutto questo è durato solo cinque minuti.
W I BULLDOG!!!
Veronica Cucco